Mentre l’imperatore
Napoleone è impegnato in una estenuante guerra nella penisola iberica contro
Inglesi, Spagnoli e Portoghesi, la nemica di sempre, l’indomabile Austria,
riprende le armi e marcia in Baviera, sperando di cogliere di sorpresa i
francesi e di indurre alla ribellione i bavaresi, alleati dell’imperatore
corso…
Di importanza
fondamentale è la città fortificata di Ratisbona, dalla quale si controlla
l’attraversamento del Danubio e la strada verso la Boemia....
Ai primi di aprile,
il Comandante austriaco, l’arciduca Karl, uno dei più abili nemici di
Napoleone attraversa il fiume Inn, confine della Baviera con l’Austria: il
suo obiettivo è conquistare Ratisbona e tentare di far ribellare Monaco
contro i Francesi.
16 aprile 1809
Il piano prevede
anche di far giungere nelle mani dei francesi dei falsi dispacci che
annunciano l’arrivo di 2 Corpi austriaci dalla riva sinistra del Danubio.
Purtroppo per gli
austriaci, nessun francese si troverà mai su quella sponda e pertanto tali
dispacci non raggiungeranno mai le mani di Napoleone.
Nel frattempo, Davout
decide di puntare al sud e, lasciata una Divisione a Guardia di Ratisbona,
marcia su tre colonne verso l’Isar.
Una timida avanzata
ricognitiva del Corpo Francese di Lefevre trova sulla propria strada il
Corpo austriaco di Kolowrath , in marcia verso Monaco Kollowrath si schiera
a battaglia e si trincera; non si muoverà più da quel punto per 5 giorni! In
compenso, Lefebre ordina un dietro front generale e rientra di corsa a
Monaco!
In serata questa è
la disposizione delle truppe…
17 aprile 1809
Giornata di marcia
per alcuni Corpi Austriaci: il Centro avanza verso Landshut mentre le ali
restano ferme. Il corpo di Hiller attraversa l’Isar a Landshut ma la
divisione Jellacic si spinge troppo in avanti rispetto al resto delle forze
austriache. Mentre Lefevre decide sul da farsi, continua la marcia verso
Landshut di Davout, intenzionato ad evitare che gli austriaci attraversino
l’Isar. Nel frattempo, il II Corpo Francese, comandato da Oudinot si è
raggruppato a Pfaffenhofen e marcia su Moorsburg.
18 aprile 1809 - La
doppia battaglia di Landshut
Alle 4 del mattino,
due divisioni del Corpo di Hiller, con l’artiglieria della riserva, iniziano
la propria marcia per raggiungere Jellacic; ma verso le 5, la testa della
colonna centrale del temibile III Corpo di Davout, composto da 53.000
veterani, l’elite dell’esercito francese, fa la propria comparsa, diretta
lungo la strada per Landshut; mentre la lunga colonna austriaca arranca
lungo la strada per congiungersi alla prima divisione, allontanandosi dalle
proprie linee di comunicazione e dai rinforzi, i francesi si spiegano su un
fronte di circa 6 chilometri.
La manovra a
tenaglia dei francesi ha pieno successo e, nonostante una strenua difesa
del centro austriaco riesca a rallentare, per circa un’ora, l’attacco
nemico, i francesi travolgono prima la retroguardia e poi il centro
austriaco.
Quando, alle 9,
arriva sul campo l’arciduca Carlo, con il 1° Corpo di Riserva, la battaglia
è già decisa. I resti del 6° Corpo sono lontani e tagliati fuori dal nemico,
e due divisioni di cavalleria francese controllano i ponti sull’affluente
dell’Isar. Carlo decide quindi che la partita è persa, fa dietro front ed
abbandona l’infelice Hiller al proprio destino.
Anche la Divisione
Jellacic non regge all’urto e mentre la brigata Hoffeneck, ridotta a pochi
uomini, si batte eroicamente contrattaccando il nemico, quello che resta del
6° Corpo abbandona il campo, ritirandosi verso Moorsburg (ma sulla riva
sbagliata). La cavalleria francese è troppo lontana per poter inseguire e i
francesi hanno comunque perduto circa 4.500 uomini.
Ma la vittoria
francese è completa: su un totale di 35.000 uomini, Hiller ha perduto 30.000
tra fanti e cavalieri, oltre a tutta l’artiglieria di Corpo; dai resti di 11
brigate, ne vengono raggruppate a malapena 3.
I carriaggi, con i
rifornimenti e le munizioni, sono rimasti a Landshut; in circa 7 ore di
combattimento il 6° Corpo ha cessato di esistere come unità combattente, i
suoi resti si ritirano, in pieno territorio nemico, alla ricerca di un
attraversamento del fiume, per tornare a casa.
E Bellegarde? Alle
6.00 la Divisione Fresnel (7000 fanti e 2000 cavalli) in marcia verso
Moorsburg, avvista forze nemiche che avanzano in direzione opposta lungo le
paludose rive dell’Inn. Si tratta dell’avanguardia del II Corpo Francese,
comandato da Oudinot.
Questi, lasciata a
Moorsburg la Divisione Tharreau, avanza verso Landshut con la Divisione
Claparede (7.000 uomini), la Divisione di 3.000 Corazzieri D’Espagne ed una
brigata di cavalleria leggera. Il terreno è pianeggiante e le truppe nemiche
si schierano in una sola, lunga linea, come in una battaglia della guerra
dei sette anni. Solo l’austriaco, più che altro per motivi di spazio,
dispone i 9.000 uomini della terza divisione, Vogelsang, in riserva, in
seconda linea. Oudinot è impetuoso e scaglia la cavalleria contro l’ala
sinistra austriaca. L’impatto è formidabile, ma gli austriaci, schierati in
quadrato, sono sufficientemente numerosi e determinati da respingere
l’assalto.
Intanto, al centro, i
9.000 bianchi di Ulm respingono facilmente l’attacco di Claparede: non solo,
l’ispirato Bellegarde conduce un feroce e rapido inseguimento del nemico che
si ritira verso Moorsburg lasciando sul campo circa un quarto degli
effettivi oltre ad una Batteria di Corpo. Alle 13, lo scontro è concluso.
Anche se Bellegarde ha perduto circa 4000 uomini su 27.000 schierati, la
battaglia è vinta, il nemico è respinto, l’onore dell’Austria è salvo.
I resti del Corpo di
Hiller raggiungono in serata Moorsburg ma, preso in mezzo a Davout ed ad
Oudinot che controlla l’attraversamento del fiume, senza rifornimenti e
munizioni , il generale austriaco si arrende ai francesi.
Nel frattempo, sono
giunti sulla scena, per il francesi, il IV Corpo di Massena (37.000 uomini)
e l‘ VIII, 17.000 uomini sotto Vandamme.
Sono ormai passati 3
giorni, i rinforzi francesi cominciano ad arrivare e nessun austriaco si
trova ancora sulla riva sinistra dell’Isar.
A sera questa è la
disposizione delle armate avversarie
19 e 20 aprile 1809 -
Interludio
Karl decide che è ora
di passare finalmente all’offensiva: fa occupare Landshut da Hoenzollern e
raggiunge Bellegarde con il I corpo di Riserva pochi chilometri a nord di
Moorsburg. Poi invia una compagnia genieri a risalire l’Isar sulla riva
sinistra: lo scopo è stabilire una testa di ponte in modo da poter gettare
un ponte di barche e far attraversare il fiume ai due corpi combinati. Per
fortuna dei genieri, sia Davout che Oudinot hanno ricevuto ordine
dall’Imperatore di ritirarsi verso Abensberg, per riposarsi dalle battaglie
del giorno precedente.
Nel frattempo,
Massena avanza verso Moorsburg, Vandamme si sposta al centro e finalmente
anche Lefevre si sposta su Erding, passando all’offensiva solitaria. La
mattina del 19 compare sulla scena anche l’ultimo protagonista: Napoleone
Bonaparte.
Assieme
all’Imperatore viaggia il valoroso maresciallo Lannes che viene
immediatamente inviato a prendere il posto di Oudinot al comando del II
Corpo. Da parte austriaca è ancora grande la confusione, tra marce e
contromarce, le due ali , lontane dal comandante in capo, spesso si
smarriscono o restano indecise sul da farsi.
Nel frattempo il
ponte di barche è finalmente pronto e le truppe sotto il controllo diretto
di Karl attraversano il fiume. A questo punto si verifica una serie di
sconcertanti eventi e decisioni che testimoniano il livello di nervosismo
che si era impossessato dell’alto comando austriaco: Karl decide di
tagliarsi i ponti alle spalle ed ordina di smontare il ponte di barche,
avvisando il principe Louis che il ponte sarebbe presto arrivato per essere
gettato da quelle parti ed attaccare Monaco.
Ma il comandante dei
genieri fa notare che la zona è infestata dai francesi e che non sarebbe
stato possibile scendere così al sud sulla riva sinistra del fiume senza
essere intercettati.
Allora Karl si
spazientisce, decide che ha altro da fare che pensare a queste futili cose
ed ordina ai genieri di cavarsela da soli (!) e avvisa Louis che il ponte
non arriverà e che lui si regoli di conseguenza (!!!).
21 aprile 1809 - La
grande battaglia di Pfeffenhausen
La mattina del 21
questi sono gli ordini per i Corpi francesi….
…e questi gli
ordini per i Corpi Austriaci….
Il grande corpo di
Davout si muove come al solito su tre colonne, una sola delle quali su
strada. Così, a sorpresa, l’armata austriaca appare sul fianco sinistro
della colonna di testa di Davout, mentre questa ha appena attraversato il
fiume. Ovviamente gli ingombranti carriaggi austriaci vengono lasciati
nelle retrovie.
Intanto l’avanguardia
di Davout si schiera a battaglia, mentre attende le altre due colonne e, più
indietro, il corpo di Lannes, accompagnato dall’Imperatore.
Mentre il Corpo di
Bellegarde arranca al centro, il formidabile I Corpo della Riserva
Austriaca, con Corazzieri e Granatieri cerca di guadagnare il fianco destro
per collegarsi con i Corpi austriaci che si suppongono in arrivo da Landshut.
La Riserva Austriaca
comincia a spingere all’indietro le unità di testa di Davout, mentre
Bellegarde contende alle altre colonne francesi l’attraversamento del fiume.
Tuttavia, le prime unità francesi cominciano a passare il fiume, respingendo
Bellegarde, mentre Lannes finalmente entra in linea. A mezzogiorno i
francesi sono ovunque sotto pressione e, a sorpresa, dal sud compare il
Corpo di Hoenzoellern. Alle 13, Massena, che
ha marciato al suono del cannone, compare proprio alle spalle degli
austriaci, impossessandosi di tutti i carriaggi nemici.
L’attacco di Massena
lascia senza scampo Bellegarde, ormai accerchiato e, nonostante l’arrivo
anche del I Corpo di Riserva austriaco, la situazione appare compromesssa
per i bianchi.
Nel frattempo
nonostante le notevolissime perdite subite, Davout resiste ancora, mentre il
centro austriaco collassa, di fonte alla spinta di Massena, mentre
Hoenzoellern, tiene il fianco destro contro gli attacchi di Lannes. Ma
ormai è troppo tardi: di fronte alle perdite subite ed all’attacco
francese, il morale austriaco crolla. E’ la rotta!!!
Nel successivo
spietato inseguimento, le cavallerie francesi catturano quel che resta
dell’Armata di centro dell’esercito austriaco. Gli austriaci hanno perduto,
tra morti e feriti, oltre 59.000 uomini, oltre ad oltre 27.000 prigionieri
catturati dai francesi. Pochissimi sono scampati alle lame francesi od alla
prigionia. Da parte loro, su
quasi 100.000 schierati in battaglia, i francesi hanno perso 38.000 uomini,
circa 20.000 dei quali del Corpo di Davout.
La sera stessa, il
Comando generale austriaco si arrende con tutte le proprie truppe. Dopo 6
giorni di marce e combattimenti, la campagna di Baviera è conclusa!
Nella realtà, gli
Austriaci, sfondato il velo di Bavaresi presenti a Landshut, marciarono
rapidamente verso Ratisbona, tanto che Davout fu costretto a ritirarsi su
Abensberg per evitare di venir circondato.
L’arrivo di Napoleone
cambiò la situazione perché, nella manovra di Eckmhul, riuscì a tagliare le
linee di rifornimento degli austriaci che, pure, avevano conquistato
Ratisbona. Così, gli austriaci dovettero ritirarsi prima su Landshut e poi
su Passau, senza riportare gravi perdite.
Qualche mese dopo, si
sarebbero combattute, davanti a Vienna, le conclusive battaglie di
Aspern-Essling e, infine quella di Wagram, che pose fine alla campagna del
1809.
Da molti, questa
campagna, è considerata l’inizio della fine delle fortune di Napoleone. |