Scenario
strategico
L'esercito imperiale apre la campagna del 1703 invadendo in forze la
Renania e la Baviera nella speranza di togliere l'iniziativa strategica
alla Francia e tentare una serie di operazioni militari coordinate con
lo sforzo bellico delle truppe inglesi ed olandesi volto
all'occupazione delle città di Colonia e Bonn.
Il compito viene affidato al Principe Eugenio di Savoia il quale, con
una serie di abili manovre, riesce a spiazzare i franco-bavaresi e ad
imporre loro uno scontro campale su un terreno di propria scelta.
Lo
schieramento iniziale
I due eserciti, accampati l'uno di fronte all'altro sin dal giorno
precedente nei pressi di Worms, iniziano a disporsi a battaglia dal
primo mattino. Fulcro inevitabile del campo di battaglia saranno i due
paesi di Lampertheim e Bensheim, situati al centro tra i due
schieramenti ed occupati dalle rispettive avanguardie (i
franco-bavaresi a Bensheim e gli imperiali a Lampesheim).
Il Principe Eugenio di Savoia (Juan) dispone le divisioni dell'ala
destra del Principe di Sassonia Gotha (Luca Marini) sulla destra del
paese di Lampertheim: le divisioni di cavalleria dei generali Beust e
Falkenstein (entrambe guidate da Luca Marini) libere di agire
all'estrema destra dello schieramento imperiale, con la divisione
austro-sassone del gen Tornon (Daniele Volpe) a sostegno diretto sia
delle truppe che occupano il paese (la divisione austro-sassone del
Barone Rehbinder - Daniele Volpe) sia della propria cavalleria.
Al centro le divisioni del Conte Daun e quella austro-prussiana del
gen. Sinzendorff (entrambe guidate da Juan)hanno il compito di
collegare questa parte dell'esercito all'ala sinistra del Principe di
Wurtemberg (Falco) cui spetta l'assalto al paese di Bensheim ed il
controllo del relativo settore. In particolare troviamo la divisione
del Palatinato del gen. Efferen (Falco) e quella del gen. Reising
composta da truppe austriache e dell'Hesse-Kassel (Falco) cui sembra
spettare l'assalto frontale al paese di Bensheim, sostenute a sinistra
dalla divisione di cavalleria del Principe di Assia Darmstadt (Falco) e
dalle due divisioni della riserva che Eugenio ha assegnato all'ala
sinistra: quella austriaca del gen Martigny e quella prussiana del gen.
Dalmuth (entrambe guidate da Andrea Valiani).
Sul fronte opposto il Maresciallo Vendome (Raffaele) opta per uno
schieramento in profondità, nella speranza di poter disporre
di
un maggior numero di truppe nei punti di maggiore attrito. Sulla destra
l'ala del Duca de la Feuillade (Luciano) ha il compito di muoversi
decisamente in avanti nel tentativo di sbilanciare gli imperiali ed
avvolgerli sulla loro sinistra, contribuendo così ad
alleggerire
la prevedibile pressione nemica sul paese di Bensheim: il compito
è essegnato alle divisioni di cavalleria dei gen. Gevaudon
(Luciano) e Marsin (Toni) e alla divisione spagnola del gen. Valdes
Fuentes (Luciano). Il paese è occupato dalla divisione del
gen.
Saint Fremont (Luciano), dietro il quale, in posizione più
accentrata vengono disposte le altre due divisioni del centro dei
generali Villeroy e Albergotti (Raffaele). Alle divisioni della riserva
dei gen. Chamillart e Crequi (entrambe guidate da Angelo) viene
affidato il compito di rafforzare ulteriormente tutto il settore).
All'ala sinistra del Duca D'Orleans (Valter) il compito di travolgere
le difese imperiali a Lampertheim con le divisioni D'Arco e Berwick
(che include la famosa brigata delle Oche Selvagge composta da
irlandesi) e a quella di cavalleria del gen. La Motte attraverso una
complicata ed ardita disposizione delle truppe franco-bavaresi
diagonale rispetto il resto della linea (una sorta di fianco rifiutato
di dimensioni davvero ragguardevoli...).
La
battaglia
Sin dai primi colpi di artiglieria è evidente che entrambi
gli
schieramenti intendono aggredire il nemico per togliergli spazio di
manovra e mettere sotto pressione le rispettive avanguardie poste a
difesa dei paesi. L'ala destra imperiale del Principe di Sassonia Gotha
impegna subito l'ala del Duca d'Orleans in un immane scontro tra
cavallerie che dopo circa un'ora di sciabolate e caroselli, tra nubi di
polvere, cannonate e cavalli impazziti, sembra decidersi nettamente a
favore degli imperiali: la divisione di cavalleria franco-bavarese di
La Motte perde 3 reggimenti e altrettanti lamentano perdite notevoli,
riducendo gli effettivi della divisione a meno della metà.
Seppure il centro imperiale non sembra, per il momento, mettere in
seria difficoltà la linea franco-bavarese tra Lampertheim ed
il
bosco che divide i due paesi, la difficile situazione della cavalleria
sull'ala sinistra rischia di rendere impossibile la prevista spinta
verso Lampertheim e profila l'incubo di un avvolgimento da parte delle
cavallerie imperiali delle divisioni Beust e Falkenstein, ottimamente
supportate dalle fanterie del centro. Vendome decide, quindi, un
difficile spostamento delle divisioni Albergotti e Villeroy a copertura
del fianco sinistro e a sostegno delle divisioni Berwick e D'Arco
impegnate ad investire le posizioni austriache a Lampertheim.
La sinistra imperiale, nel frattempo, avanza verso Bensheim, che viene
investita dalla divisione Reising supportata sui fianchi dalle
cavallerie di Efferen e del Principe di Assia Darmstadt. Gli scontri di
cavalleria con i francesi di Marsin e Gevaudon che si accendono introno
a Bensheim, seppur meno violenti che sull'ala destra, volgono tuttavia
a favore dei franco-bavaresi, le cui fanterie inoltre respingono con
decisione ogni tentativo imperiale di occupare il paese, infliggendo
dure perdite alla divisione del gen. Reising.
La riserva imperiale (Andrea Valiani) si trova ed entrare in campo nel
bel mezzo della spinta in avanti della cavalleria franco-bavarese: la
divisione Martigny, prima ad entrare, deve precipitosamente schierare
almeno parte dei propri battaglioni per fare fronte alla minaccia
nemica, e tuttavia vede la propria colonna di artiglieria investita in
pieno mentre transita sulla strada per Bensheim. La pronta risposta di
Martigny, pur non riuscendo ad evitare perdite dolorose, permette ai
prussiani di Dalmuth di sfilare in piena sicurezza a sostegno del resto
dell'ala.
A mezzogiorno la linea di battaglia taglia esattamente da sud-ovest a
nord-est il campo, con le rispettive ali destre ad esercitare una forte
pressione sul nemico ed il centro impegnato in uno scontro di attrito
intorno ai due paesi.
E'
trascorso da poco il mezzogiorno quando l'ala sinistra imperiale del
Principe di Wurtemberg decide di sospendere la pressione verso Bensheim
per tentare di arginare la spinta franco-bavarese, sostenuta dalle
truppe fresche della divisione spagnola del Valdes-Fuentes, che in quel
settore rischia di penetrare le linee imperiali. Sostenuto nella sua
decisione dagli ordini nel frattempo ricevuti dal Principe Eugenio,
anch'egli fortemente preoccupato per la piega che gli eventi stanno
prendendo sulla sua ala sinistra, il Wurtemberg decide di utilizzare i
prussiani e gli austriaci delle divisioni della riserva per consolidare
l'estrema sinistra dell'armata minacciata dalla cavalleria borbonica.
Il Duca de la Feuillade può, così, consolidare in
tutta
tranquillità la sua posizione a Bensheim, dispiegando sul
fronte
le divisioni della riserva frattanto giunte sul campo a marce forzate
lungo le strade che convergono sul paese. Nel far ciò, il de
la
Feuillade è libero di lanciare le proprie divisioni di
cavalleria a saggiare la nuova linea imperiale e a sfruttarne eventuali
debolezze.
Sulla sinistra francese, nel frattempo, il Duca d'Orleans è
costretto a sacrificare definitivamente le proprie cavallerie in una
impari lotta contro le cavallerie imperiali, nel tentativo di
guadagnare tempo per permettere alle proprie fanterie e ai rinforzi
fatti affluire da Vendome, di ricostruire una linea di battaglia e
salvare le spalle dell'armata dalla furia delle cavallerie imperiali,
stanche e malridotte ma non dome.
Ma è al centro che improvvisamente sembra decidersi la
battaglia: nel breve lasso di tempo di un'ora alcune delle divisioni
maggiormente logorate dal combattimento vedono crollare il morale e
cominciano a rifluire verso le proprie retrovie. Gli irlandesi del
Berwick, impegnati in un furioso scontro di logoramento con gli
imperiali, prima mandano in pezzi la divisione del Daun per poi
crollare loro stessi dinanzi la nuova linea costituita dalla divisione
Sinzendorff, sostenuta sulla destra da quella del Tornon. Vendome si
trova costretto ad impegnare in rapida successione le divisioni D'Arco
e Albergotti e l'equilibrio viene faticosamente ristabilito. Ma i
francesi non riescono ad avvicinarsi oltre a Lampertheim, dove le
divisioni Rehbinder e Tornon sono saldamente attestate. Ma è
verso Bensheim che il centro imperiale subisce un repentino quanto
inarrestabile crollo, con le divisioni Efferen e Reising costrette a
ritirarsi e nessuna riserva fresca da poter impegnare. Ancora una
volta, in questo settore, l'ardimento della cavalleria franco-bavarese
contribuisce a spostare le sorti della battaglia: la divisione di
cavalleria del Marsin si lancia a sfruttare gli insperati vuoti
apertisi nella linea imperiale e, con impeto, il reggimento di
corazzieri bavaresi Latour investe, occupandolo, il campo imperiale! Il
Principe Eugenio tenta disperatamente di ricomporre una nuova linea, ma
i portaordini inviati ai generali Reising ed Efferen vengono catturati
dalle cavallerie franco-bavaresi che oramai imperversano nelle retrovie
dell'armata.
Sono le 16.00 quando, constatata l'impossibilità di
comunicare
con l'ala del Principe di Wurtemberg, con la propria armata divisa in
due tronconi e minacciata di essere presa alle spalle dalla cavalleria
nemica, il Principe Eugenio di Savoia ordina la ritirata. Il Vendome,
non avendo cavallerie fresche da impegnare nell'inseguimento, si limita
ad occupare il campo.
Considerazioni
I franco-bavaresi hanno perduto 68 punti sui 291 complessivi (circa il
23%).
Hanno mantenuto il controllo del proprio paese (25 punti vittoria) e
hanno catturato una bandiera nemica (3 punti).
Gli imperiali hanno perduto 82 punti sui 289 complessivi (circa il 28%).
Hanno mantenuto il controllo del proprio paese (25 punti vittoria) ma
hanno perso il proprio accampamento (-15 punti vittoria).
A conti fatti gli imperiali hanno 83 punti vittoria contro gli 89 dei
franco-bavaresi. Si tratta, pertanto, di una vittoria tattica per i
franco-bavaresi del Vendome.
Considerazioni
dell'arbitro
Ogni considerazione su una partita così grande (22 divisioni
per
complessive 2800 miniature) e così lunga deve tenere in
considerazione le tante variabili imponderabili del gioco.
Ciò
che posso dire è che, a mio parere, i comandanti generali,
di
ala e tutti i giocatori si sono portati bene, interpretando
correttamente il piano di battaglia generale e gli ordini, questi
ultimi eseguiti con diligenza e senza mai compiere gravi errori
tattici.
L'unico appunto, certo marginale e su una questione che alla fine si
è dimostrata ininfluente sull'esito della battaglia, lo
farei al
Vendome in merito alla sua decisione di assegnare tutta la riserva alla
sua ala destra: lo scenario prevedeva, come condizione assoluta di
vittoria, il possesso di entrambi i villaggi. Mi sarei aspettato,
quindi, che entrambi gli eserciti schierassero in modo tale da
garantire copertura alle rispettive avanguardie in possesso dei
villaggi, ma spostando il peso della propria armata in coincidenza del
villagio nemico da occupare (cosa che, almeno in Prinz Eugen, non
è mai facile e soprattutto molto costosa). Ottimo l'utilizzo
delle cavallerie da entrambi le parti, con la creazione di masse di
manovra che si sono fatte sentire nell'economia generale della partita,
rendendola senza dubbio incerta e divertente sino alla fine.
Mi pare, infine, di poter dire che il meccanismo della catena di
comando risulta verosimile e funziona bene, contribuendo alla
storicità degli scenari.
Regole Speciali
- Le avanguardie dei due
eserciti occupano ad inizio partita ciascuna uno dei due villaggi.
- Le due avanguardie
potranno distaccare
parte delle loro truppe al comando di un generale subordinato per
presidiare il villaggio. Queste truppe non potranno compiere alcuna
azione che non sia strettamente inerente alla difesa del villaggio
stesso (avranno ordine di tenere e non potranno uscire dal villaggio).
- Nel caso in cui un
villaggio sia sotto
attacco, l’attaccante tirerà un dado percentuale
all’inizio di ogni turno (dopo il fuoco di artiglieria): se
fa
uguale o più di 50 il villaggio è in fiamme. In
quel caso
il difensore dovrà tirare 1d6 per ogni unità
presente nel
villaggio: con 6 l’unità perde un CP.
- I due accampamenti devono
essere
disposti entro 3” da una strada qualsiasi e tra i
6” ed i
18” dal rispettivo bordo tavolo. In caso di perdita del
proprio
accampamento, ogni test di morale di divisione o di esercito
subirà un malus di +2.
- La prima colonna di
rinforzo francese
entra dopo turni 1d8 (1d6 se entra su strada), la seconda dopo 1 turno
dall’ingresso della prima. Il punto di ingresso è
stabilito dal giocatore prima dell’inizio della partita.
- La stessa procedura va
seguita per le colonne di rinforzo imperiali.
- Nei boschi possono
entrare solo i dragoni smontati.
- Quando una
unità viene distrutta
(non quando esce dal tavolo in rotta), l’avversario tira 1d6:
con
5-6 cattura la bandiera.
- Obiettivo dei due
generali è quello di arrivare ad occupare entrambi i
villaggi.
Condizioni di vittoria
- Ogni
unità nemica disordinata: 1 punto
- Ogni
unità nemica scossa: 2 punti
- Ogni
unità nemica in rotta: 3 punti
- Ogni
unità nemica distrutta: 4 punti
- Ogni
batteria nemica distrutta: 2 punti
- Per ogni
villaggio occupato: 25 punti
- Per la
perdita del proprio accampamento: -15 punti
- Bandiere
catturate al nemico: 3 punti
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