- Agosto 1861 -

Non sono neanche due mesi che i figli d’America hanno imbracciato le armi gli uni contro gli altri. La Virginia del nord è profondamente divisa sull’atteggiamento da adottare: seguire il Sud nella sua secessione dalla Federazione? Oppure rimanere fedele a Washington?

 

Nel frattempo le truppe confederate stanziate in quella regione si concentrano e si preparano a rintuzzare qualsiasi azione aggressiva da parte degli yankee, i quali dal canto loro, decisi ad evitare uno scontro con il grosso delle forze del Sud, decidono di tentarne l’aggiramento. L’operazione è affidata al generale Rosecrans, famoso per i suoi agganci politici e per la sua prudenza, certo non un genio dell’arte militare. Nella sua manovra di aggiramento del grosso confederato, il Corpo di Rosecrans si trova, a Cheat Mountain, a fronteggiare le divisioni comandate dal Generale Garnett, lasciate a coprire il fianco del dispositivo difensivo confederato.

 

Rosecrans, intuendo le grosse difficoltà che i suoi soldati avrebbero incontrato nel superare lo schieramento sudista attraverso una pura azione di forza, invia la divisione del gen. Kelley a cercare un contadino del posto disposto a guidarla, per aspri sentieri di montagna, dietro la linea trincerata che Garnett ha fatto predisporre e presidiare dalle sue divisioni e che taglia la valle per l’intera sua lunghezza. Nel frattempo schiera le restanti divisioni (Morris, Dumont, McCook e Schleich) a coprire tutto il fronte d’attacco. Le batterie vengono accorpate in una unica grande batteria a sostenere la spinta al centro e sulla sinistra.

 

Garnett, dal canto suo, ha scelto con oculatezza la sua posizione: favorita dalla pendenza del terreno, coperta da una lunga linea di trincee, appoggiata su entrambi i fianchi a fitti boschi dove ha fatto appostare due brigate di cavalleria appiedate con lo scopo di colpire ai fianchi la prima linea unionista una volta che questa fosse entrata in contatto con il grosso. Le truppe confederate vedono in prima linea, a presidiare le trincee, le divisioni di Pegram e Jackson. In seconda linea la divisione di Loring difende un sistema di tre ulteriori ridotte, pronto a dar man forte alla prima linea o a costituire l’ultima difesa.

 

Con l’intento di dare il tempo a Kelley di compiere la propria manovra aggirante, solo alle 4 del pomeriggio Rosecrans scatena l’attacco su tutta la linea. I federali scattano in avanti in ordinate file blu, sostenuti dal fuoco della propria artiglieria. Tuttavia l’avanzare in salita e sotto il tiro disciplinato delle brigate confederate non è affare semplice. Dopo circa un’ora gli unionisti sono oramai a contatto con le trincee, lo scontro è terribile, i morti da entrambe le parti molti ed il disordine dilaga tra le linee. Sia sull’estrema destra che sull’estrema sinistra gli unionisti concentrano forti contingenti di truppe per tentare, attraverso i boschi, di forzare la prima linea confederata. Le brigate di cavalleria appiedate del Sud si lanciano in furibondi assalti, sostenute dal fuoco delle brigate schierate nelle trincee e da due batterie di artiglieria.

 

Per oltre due ore gli yankee vengono bloccati e respinti con gravi perdite, ma sempre tornano all’attacco rinforzati da truppe fresche. Le brigate confederate, più piccole, subiscono un logorio insostenibile. La divisione di Jackson, dopo strenua ed eroica resistenza, attua un progressivo ripiegamento verso la seconda linea, in ciò obbligato dal crollo del centro e della sinistra a seguito alla irresistibile pressione unionista dovuta alla forte superiorità numerica, alla sapiente utilizzazione della sua potenza di fuoco e al sostegno della grande batteria posizionata in seconda linea.

 

Passata la linea delle trincee gli unionisti, stanchi ma rinvigoriti dal parziale successo, nella vana attesa delle colonne di Kelley persesi nei tratturi di montagna o vigliaccamente imboscate, decidono di proseguire in avanti. Gli scontri alla baionetta si fanno selvaggi, per alleggerire la pressione singole brigate confederate si lanciano in disperati assalti che ottengono lo scopo di far rifiatare il resto della linea ma che vengono pagate a caro prezzo in termini di logoramento. La linea delle ridotte, presidiate da Loring e dai resti delle divisioni di Jackson e Pegram, viene impegnata sui lati, mentre al centro lo scontro sembra limitarsi ad un costante scambio di fuoco di fucileria. Le staffette inviate da Garnett ai propri ufficiali tornano tutte con la richiesta di autorizzare un ulteriore ripiegamento e lo sganciamento dal nemico, pena la completa distruzione. Ma Garnett sa che in gioco non vi è soltanto la vita dei propri uomini, bensì il destino dell’Armata della Virginia cui ha lo scopo di proteggere il fianco. L’ordine è di resistere, il crepuscolo è arrivato e presto farà buio. Forse si potrà resistere sino all’arrivo dei rinforzi.

 

Rosecrans ha oramai capito che i confederati sono allo stremo e non permette alle proprie divisioni di allentare la pressione, nella speranza che l’arrivo di quel traditore di Kelley possa chiudere la giornata con una vittoria definitiva. Sono oramai le otto di sera quando le stremate brigate confederate della destra vedono comparire alle loro spalle le brigate di Kelley, finalmente tornato dalla sua scampagnata! Garnett ordina l’immediato ripiegamento per non consentire che le divisioni Jackson e Loring vengano tagliate fuori e fatte a pezzi. Continuando a combattere su due, e in alcuni casi su tre lati, i confederati ripiegano lasciando il campo al nemico. Il buio scende sul campo e permette ai superstiti di Garnett di sganciarsi dalle truppe di Rosecrans che, privo di cavalleria, non può efficacemente inseguirlo e le cui truppe, d’altronde, stremate e con gravi perdite, chiedono solo di riposare.

 

Le perdite sono enormi: i confederati hanno perso circa il 65% dei 6.000 uomini inizialmente schierati. Molte brigate non esistono più e lo stesso può virtualmente dirsi delle divisioni di Jackson e Pegram. Gli unionisti hanno perduto il 35% dei 10.000 uomini impegnati e alla fine della giornata controllano il campo e la strada per aggirare l’Armata della Virginia.

 

Onore ad entrambi: ai confederati per aver retto ben più di quanto fecero realmente; agli unionisti per aver saputo utilizzare egregiamente la propria superiorità numerica e di fuoco, manovrando con grande ordine ed efficacia.

Ordini di Battaglia (OrBat)

 

   

USA

Gen. W. S. Rosecrans

1st Division

Br. Gen. B. F. Kelley

Luca's Brigade (average) 6/5/3

Dudley's Brigade (average) 6/5/3

Morgan's Brigade (average) 8/6/4

2nd Division

Brig. Gen. T. A. Morris

Flory's Brigade (average) 5/4/3

Raynor's Brigade (average) 5/4/3

Vandever's Brigade (average) 4/3/2

Mitchell's Brigade (average) 4/3/2

3rd Division

Col. E. Dumont

Vance's Brigade (average) 5/4/3

Emerson's Brigade (average) 6/5/3

Fearing's Brigade (average) 5/4/3

Miles' Brigade (average) 6/5/3

1 Artillery (average)

2 Artillery (average)

4th Division

Col. R. L. McCook

Dwight's Brigade (average) 5/4/3

McMillan's Brigade (average) 4/3/2

Benedict's Brigade (average) 5/4/3

1 Artillery (average)

5th Division

Brig. Gen. N. Schleich

Carlin's Brigade (average) 5/4/3

Hobart's Brigade (average) 6/5/3

Buell's Brigade (average) 6/5/3

CSA

Gen. Robert Garnett

Loring’s Division

Br. Gen. W. W. Loring

Waul's Brigade (average) 5/4/3

Scurry’s Brigade (average) 6/5/3

Randal’s Brigade (average) 6/5/3

Walthall’s Brigade (average) 5/4/3

Blanchard’s Cavalry Brigade (average) 4/3/2

1 Artillery (average)

Pegram’s Division

Lt. Col. J. Pegram

Poliganc’s Brigade (average) 5/4/3

Gray’s Brigade (average) 6/5/3

Kennedy’s Cavalry Brigade (average) 3/-/2

1 Artillery (average)

Jackson’s Division

Br. Gen. H. R. Jackson

Bee's Brigade (average) 6/5/3

Major's Brigade (average) 6/5/3

Bagby's Brigade (average) 6/5/3

Elliot’s Cavalry Brigade (average) 3/-/2

1 artillery (average)

Le immagini

 

 

 

 


Data realizzazione dello scenario: Febbraio 2007

Ideatore: Andrea Porchera

Regolamento: Fire & Fury

Scala: 15 mm.

Battle report a cura di: Andrea Porchera (testo), Dario Oliva (foto)